Faq – Studio Firmani
Gli Esperti Rispondono
Gli esperti dello Studio Firmani hanno raccolto e pubblicato in questa pagina le domande più significative, ognuno per i propri ambiti, poste negli anni dai tanti pazienti, che si pensa possano essere d’aiuto e di chiarimento a coloro i quali vogliono avere maggiori informazioni nel campo odontoiatrico.
Dr. Giulio Firmani (Medico Chirurgo specialista in Odontostomatologia)
- Si può prevenire la carie dentale?
Risposta;
Una corretta igiene orale domiciliare, unitamente ad una dieta alimentare equilibrata, in cui non si ecceda con l’assunzione di zuccheri, possono ridurre in modo importante il rischio di insorgenza di processi cariosi dei denti. Anche le visite di controllo dal dentista e le periodiche sedute di eliminazione (ablazione) del tartaro, tengono sotto controllo la salute dentale, diminuendo i rischi di insorgenza precoce delle carie. Per i bambini, è estremamente utile eseguire la sigillatura dei solchi della superficie masticatoria dei denti posteriori appena erotti e l’applicazione di fluoro sul dente oppure la sua assunzione per via orale. - È sempre necessario eseguire l’anestesia per curare una carie?
Risposta;
No, se la carie viene curata quando è ancora in uno stadio iniziale e non è andata in profondità, il dente non manifesta sensibilità particolare e, quindi, il trattamento può essere eseguito senza anestesia. Se invece il processo carioso è profondo ed esteso, l’anestesia si renderà necessaria. - Come si usa il filo interdentale?
Risposta;
Il filo interdentale è uno strumento in grado di rimuovere la placca batterica dagli spazi interdentali. Viene inserito tra un dente e l’altro con delicatezza, quindi viene messo a contatto con la superficie dentale dei denti contigui; viene poi premuto su questa e fatto lavorare con piccoli movimenti in avanti e indietro. Successivamente, viene spostato verso l’alto, in modo da trascinar via la placca batterica. Va utilizzato prima dello spazzolino, in modo che quest’ultimo possa finire di rimuovere completamente la placca batterica. - Come si evidenzia la placca?
Risposta;
La placca batterica si può evidenziare, sciogliendo in bocca mezza pasticca rivelatrice della placca batterica. Laddove dopo la pulizia dei denti, sia rimasta ancora della placca batterica, questa verrà colorata di rosso dalla pasticca sciolta, evidenziando chiaramente le zone che non sono state pulite bene. Poiché tutte le mucose del cavo orale e la lingua assumeranno un colore rosso acceso, come quello dato dalla amarena, è consigliabile effettuare questo controllo la sera dopo la pulizia dei denti e prima di andare a dormire. - Come si lavano i denti?
Risposta;
I denti vanno lavati almeno tre volte al giorno dopo i pasti principali, utilizzando spazzolini elettrici o manuali con setole sintetiche di consistenza media o morbida. I denti dell’arcata superiore andranno puliti, facendo un movimento dall’alto verso il basso, con la testa dello spazzolino inclinata a 45 gradi rispetto all’asse lungo del dente, in modo da permettere la rimozione della placca dal solco gengivale. Nell’arcata dentale inferiore, il movimento sarà opposto, cioè dal basso verso l’alto e con la testa dello spazzolino inclinata a 45 gradi. Nei bambini, invece, si consiglia di eseguire un movimento circolare della testa dello spazzolino. - Devitalizzare un dente è doloroso?
Risposta;
Il miglioramento delle moderne procedure odontoiatriche, associate alle nuove tecniche di anestesia, hanno reso la devitalizzazione dei denti assolutamente indolore, durante e dopo la terapia. - Quante volte si deve andare dal dentista per devitalizzare un dente?
Risposta;
Grazie alle nuove tecnologie ed ai nuovi materiali a disposizione dei dentisti, la maggior parte degli interventi di devitalizzazione si porta a termine in una, o al massimo, due sedute. Solo in casi particolarmente difficili, in presenza di denti con radici molto curve e strette o in presenza di infezioni importanti, può essere consigliabile completare la devitalizzazione in più sedute. - Perché è importante rimettere un dente perso? Che succede se non si fa?
Risposta;
La mancata sostituzione di un dente estratto con una protesi determina una serie di spostamenti a carico dei denti vicini e del dente antagonista, atti ad occupare lo spazio lasciato libero dal dente perso. Ciò, però, avviene in modo disordinato, portando ad una perdita dell’equilibrio occlusale, che si può manifestare con l’insorgenza di malocclusioni e con ripercussioni anche all’articolazione temporo-mandibolare ed alla colonna vertebrale. - Cos’è la Parodontite?
Risposta;
La Parodontite, anche detta “Piorrea“, è una malattia cronica causata dalla placca batterica, che porta alla distruzione del “parodonto”, ovvero del tessuto di sostegno dei denti, costituito da gengiva, legamento parodontale, cemento radicolare ed osso alveolare. È caratterizzata da un decorso lento e progressivo, con fasi di quiescenza alternate a fasi attive, in cui si verifica la perdita del tessuto di sostegno dei denti. Il più delle volte i sintomi sono scarsi, caratterizzati dal sanguinamento della gengiva durante lo spazzolamento dei denti o da saltuari e lievi dolori gengivali durante la masticazione. Nelle forme gravi ed aggressive invece, la sintomatologia è più evidente ed è caratterizzata da tumefazione e sanguinamento gengivale intenso, dolore e, talvolta, da ascessi. Il segno più importante però è la crescente mobilità dentale, causata proprio dalla perdita del tessuto di sostegno dei denti. La malattia presenta un certo grado di familiarità e, spesso si accompagna a malattie sistemiche, come il diabete. Colpisce con maggior frequenza i fumatori e, a causa del suo andamento lento e subdolo, spesso sfugge anche ai controlli professionali, se effettuati con superficialità. La terapia consiste nella eliminazione della placca batterica. Il più delle volte è sufficiente sottoporre i pazienti a sedute di igiene professionale di ablazione del tartaro e/o di levigatura delle radici, ripetute più volte durante l’anno e nella eliminazione di tutte quelle abitudini di vita che facilitano, l’accumulo della placca. Invece, nei casi più gravi, oltre alle sedute di igiene, si ricorre a diversi tipi di chirurgia parodontale, che variano a seconda delle caratteristiche cliniche delle lesioni parodontali presenti. - La Parodontite è una malattia contagiosa?
Risposta;
No, la Parodontite non è una malattia contagiosa. Poiché questa malattia presenta un certo grado di familiarità, ciò che si può trasmettere è la predisposizione alla malattia stessa. - Cos’è la Gengivite?
Risposta;
La Gengivite è una infiammazione delle gengive, caratterizzata dal sanguinamento durante lo spazzolamento dei denti. Talvolta, al sanguinamento si accompagna lieve dolenzia durante la masticazione. Questa infiammazione è causata dalla presenza della placca batterica. È assolutamente reversibile, basta pulire i denti con maggiore attenzione e sottoporsi alle sedute di igiene professionale nello studio odontoiatrico. Se trascurata però, questa infiammazione può finire per interessare anche gli altri tessuti di supporto dei denti e trasformarsi in Parodontite (malattia assai più grave e difficile da curare).
Dr.ssa Rossana Ranieri (Odontoiatra specialista in Ortognatodonzia)
- A che età è opportuno portare i bambini dal dentista?
Risposta;
È consigliabile portare i bambini dal dentista verso i quattro anni di età, per far prendere loro dimestichezza con l’ambiente odontoiatrico. In presenza di carie dei denti da latte, queste dovranno essere curate, facendo molta attenzione a non spaventare i piccoli pazienti e, soprattutto, a non dire mai loro bugie. I bambini devono potersi fidare del loro dentista e quest’ultimo, non deve mai deludere la fiducia accordatagli. Inoltre, a questa età, è possibile intercettare eventuali disfunzioni e abitudini viziate, che possono influenzare negativamente il corretto rapporto armonico della crescita facciale.
Con la comparsa dei denti molari definitivi, intorno ai sei anni di età, è consigliabile effettuare la “sigillatura” dei denti. Intorno agli otto anni, è importante far visitare i bambini dall’ortodonzista (odontoiatra che cura le malocclusioni). Questa, infatti, è l’età giusta per iniziare un eventuale trattamento ortodontico. - La gravidanza può favorire la caduta dei denti?
Risposta;
Durante il periodo della gravidanza, si verificano delle alterazioni dei livelli ormonali, che portano ad un’alterazione del micro-circolo del sangue. Anche le gengive vengono coinvolte in questi fenomeni che, facendo aumentare la quantità di sangue nel tessuto gengivale, causano arrossamento, gonfiore e sanguinamento. La diminuita auto-detersione delle gengive, causata dalla tumefazione e dalla scarsa igiene orale, possono favorire l’insorgenza di fenomeni infiammatori. Se tali segni vengono trascurati, la Gengivite può evolvere in Parodontite, con conseguente perdita di uno o più elementi dentali. In caso di gravidanza, è molto importante sottoporsi a ripetute sedute di igiene professionale e non trascurare l’igiene dentale domiciliare. - L’apparecchio fa venire le carie?
Risposta;
L’apparecchio ortodontico fisso, essendo attaccato ai denti con attacchi (brackets) e fili, facilita la ritenzione della placca batterica. Ciò può facilitare l’insorgenza di processi cariosi. È essenziale, quindi, mantenere una corretta igiene orale, quando si inizia una terapia ortodontica fissa. - Che cos’è “il trattamento INVISALIGN”?
Risposta;
È un trattamento ortodontico rivolto soprattutto agli adulti, che prevede l’utilizzo di mascherine assolutamente invisibili, al posto dei classici attacchi ortodontici ed archi metallici. - Che cosa è l’Ortodonzia?
Risposta;
L’Ortodonzia è una branca della odontoiatria, che si occupa della diagnosi, prevenzione e correzione delle malocclusioni dentarie, cioè di un non corretto rapporto tra il mascellare superiore e quello inferiore, ossia una masticazione non corretta. - Quali sono le cause di una malocclusione?
Risposta;
Le cause sono per lo più genetiche, abitudini viziate, come per esempio la deglutizione atipica, la respirazione orale, la suzione del pollice o la perdita precoce di denti decidui o permanenti. - Quali sono i tipi di apparecchi ortodontici?
Risposta;
Gli apparecchi possono essere rimovibili, fissi vestibolari o fissi linguali.– Ortodonzia Vestibolare: si tratta del classico apparecchio fisso applicato sulla superficie vestibolare, cioè sulla superficie esterna dei denti. Puè essere in metallo o in ceramica.– Ortodonzia Linguale: si tratta di un’alternativa all’apparecchio fisso tradizionale, ma a differenza di quest’ultimo, viene applicato sulla superficie interna, appunto detta linguale dei denti. È una metodica assolutamente invisibile. - Quanto dura una terapia ortodontica?
Risposta;
La durata è assolutamente individuale e dipende dal tipo di malocclusione da trattare. In genere, dopo una prima visita e dopo la raccolta degli elementi diagnostici (fotografie, modelli e radiografie) è possibile stabilire i tempi di una terapia ortodontica.
Dr. Corrado Pirovine (Medico Chirurgo specialista in Anestesia e Rianimazione)
- Che cosa è la Sedazione Cosciente?
Risposta;
La Sedazione Cosciente è una tecnica anestesiologica, che permette al paziente, in stato di veglia, di minimizzare l’ansia delle cure odontoiatriche e di collaborare senza alcuno stress emotivo con lo staff medico, senza sentire alcun dolore durante e dopo qualunque tipo di terapia, dalla più semplice alla più complessa. - In cosa consiste la Sedazione Cosciente?
Risposta;
La Sedazione Cosciente si può ottenere sia mediante inalazione di una miscela di ossigeno e protossido d’azoto attraverso una mascherina da porre sul naso, sia per via endovenosa in presenza di un medico anestesista, che mantiene sotto controllo i parametri vitali del paziente durante tutto il periodo di sedazione.Monitor per controllo dei parametri vitaliMascherina per inalazione